La pesatura automatica industriale

Mag 20, 2025 | Guide e approfondimenti

Sistemi di pesatura automatica industriale: checkweigher e peso-prezzatrici

 

I sistemi di pesatura automatica sono indispensabili per le aziende moderne che desiderano garantire qualità, conformità e efficienza nelle loro linee di produzione.

Queste soluzioni permettono di controllare il peso dei prodotti in modo automatico (senza intervento umano) direttamente in linea, assicurando che ogni  confezione rientri nelle tolleranze prestabilite.
In questo articolo esploreremo il funzionamento di tali sistemi, le differenze tra checkweigher (note in italiano anche come selezionatrici ponderali), e peso-prezzatrici, nonché le loro applicazioni in vari settori industriali. Illustreremo i vantaggi che i sistemi di controllo peso automatico offrono alle aziende – dal miglioramento del controllo qualità al rispetto della normativa sulla pesatura automatica, fino alla riduzione degli sprechi e all’aumento dell’efficienza produttiva. Vedremo inoltre come integrare correttamente queste apparecchiature nelle linee di confezionamento con controllo peso e forniremo consigli tecnici su come scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze produttive. Infine, alcuni esempi pratici e case study internazionali contribuiranno a dimostrare l’impatto reale di queste tecnologie.

 

 

Cosa sono i sistemi di pesatura automatica e come funzionano?

 

 

I sistemi di pesatura automatica industriale comprendono dispositivi in grado di pesare prodotti in movimento, tipicamente su nastri trasportatori, e di prendere decisioni “automatiche” in base al peso rilevato. Il cuore di questi sistemi è una cella di carico ad alta precisione montata sotto il nastro di pesatura, che registra il peso di ogni articolo in frazioni di secondo . Un software di controllo confronta poi il peso misurato con i parametri impostati (ad esempio un peso nominale e tolleranze min/max) per determinare se il prodotto è conforme.  Schema semplificato di un sistema checkweigher a nastro. Un convogliatore di ingresso distanzia i prodotti, il nastro centrale (sopra la cella di carico) pesa ogni confezione, e il nastro di uscita con dispositivo di scarto rimuove automaticamente gli articoli fuori peso. In un impianto tipico, il sistema include più sezioni di trasporto sincronizzate: un nastro di alimentazione che assicura spazio sufficiente tra i prodotti così che vengano pesati uno alla volta, un nastro di pesatura montato sulla cella di carico dove avviene la misurazione, e infine un nastro di uscita dotato di meccanismi di scarto (come bracci deviatori, soffi d’aria o pistoni) per rimuovere i prodotti fuori tolleranza . I prodotti il cui peso rientra nell’intervallo accettato proseguono sul nastro verso le fasi successive di  confezionamento o spedizione, mentre quelli fuori range (troppo leggeri o pesanti) vengono deviati automaticamente in appositi contenitori di scarto o ricircolo. Durante questo processo, il sistema registra dati statistici (ad esempio peso medio, deviazione standard, conteggio pezzi fuori range) e può emettere allarmi o persino fermare la linea se rileva trend anomali (ad esempio diversi pezzi consecutivi fuori specifica) . Inoltre, i dati di peso possono essere inviati a sistemi informatici di supervisione (SCADA/MES/ERP) per tracciabilità e analisi, oppure usati in feedback per regolare automaticamente dosatori e riempitrici a monte della linea in modo da correggere
eventuali derive di peso. Va sottolineato che esistono due modalità principali di controllo del peso in produzione: tramite bilance statiche o tramite selezionatrici ponderali dinamiche. Le bilance statiche richiedono l’arresto del prodotto e l’intervento manuale di un operatore per la pesatura di un campione (controllo a campione), mentre le selezionatrici ponderali (checkweigher) effettuano un controllo 100% in linea, in tempo reale, su tutta la produzione, senza alcun intervento umano. Grazie a questa pesatura dinamica automatizzata, si elimina la necessità di fermare la linea per controlli manuali, aumentando drasticamente la produttività e assicurando che ogni singolo prodotto soddisfi i requisiti di peso prima di uscire dallo stabilimento.

 

 

Checkweigher vs selezionatrici ponderali vs peso-prezzatrici: differenze

 

Nel linguaggio comune industriale, i termini checkweigher e selezionatrice ponderale sono spesso utilizzati come sinonimi per indicare un sistema di controllo peso in linea. In senso stretto, un checkweigher (letteralmente “verificatore di peso”) è una selezionatrice ponderale di controllo a funzionamento automatico che suddivide i prodotti in due o più categorie in base alla differenza rispetto al peso nominale . In pratica, un checkweigher verifica che ogni confezione abbia un peso entro le tolleranze specificate ed espelle automaticamente quelle fuori specifica . L’obiettivo primario è il controllo qualità e il rispetto di normative sul contenuto dei prodotti  preconfezionati. Ad esempio, in base alla Direttiva Europea MID e alle leggi sui preconfezionati, un produttore deve garantire che le confezioni vendute come “peso netto X” non siano sotto peso; un checkweigher consente di controllare il 100% dei pezzi ed evitare sanzioni eliminando quelli sotto peso . I checkweigher industriali trovano impiego in svariati settori (alimentare, farmaceutico, cosmetico, ecc.) per assicurare che ogni prodotto rispetti i requisiti di peso, senza applicare alcuna etichetta sul singolo prodotto. Le selezionatrici ponderali industriali possono presentare configurazioni diverse a seconda delle esigenze: ad esempio esistono sistemi combinati che integrano controllo peso e metal detector in un’unica macchina, così da rilevare anche contaminanti metallici oltre al peso. Alcuni modelli specializzati possono anche suddividere i prodotti in più classi di peso (non solo accettato/scartato ma, ad esempio, fascia A, B, C in base al peso) per classificare il prodotto destinandolo a diverse linee di confezionamento o mercati. Una peso-prezzatrice (detta anche etichettatrice peso/prezzo) è invece un sistema di pesatura automatica che applica un’etichetta indicante il peso e il prezzo su ogni articolo . In altre parole, oltre a pesare il prodotto, questo macchinario stampa e attacca sull’unità un’etichetta con le informazioni di peso (e tipicamente anche prezzo, lotto, data, codice a barre). Le peso-prezzatrici sono usate quando i prodotti non hanno tutti lo stesso peso predeterminato, ma vengono venduti a peso. Pensiamo ai settori alimentari freschi: carni, formaggi, frutta e verdura, pesce, prodotti da forno confezionati in pezzature variabili. In
questi casi non c’è un peso “target” univoco da verificare per ogni confezione (ogni pezzo può avere peso diverso), bensì il sistema deve calcolare il prezzo in base al peso effettivo. Anziché scartare i pezzi più pesanti, la macchina li accetta tutti e stampa un’etichetta su ognuno con il peso e il relativo prezzo al chilo . Di fatto, una peso-prezzatrice svolge un doppio ruolo: controllo peso e confezionamento etichettato per la vendita. Naturalmente anche nelle peso-prezzatrici esistono soglie di scarto: ad esempio un prodotto estremamente fuori dal range atteso (troppo leggero o troppo pesante per quella categoria) può essere scartato o segnalato, ma in generale l’obiettivo è etichettare ogni pezzo con i dati corretti più che eliminare prodotti. La differenza sostanziale quindi è che il checkweigher/selezionatrice ponderale verifica un peso prefissato e serve per controllo qualità/scarto, mentre la peso-prezzatrice gestisce prodotti a peso variabile destinati alla vendita a peso, pesando e stampando etichette peso-prezzo. Da un punto di vista tecnico, le due macchine sono affini: entrambe hanno un nastro di pesatura con cella di carico e spesso un meccanismo di scarto, ma la peso-prezzatrice è integrata con un sistema stampante/applicatore di etichette e un software di calcolo del prezzo. Inoltre, le peso-prezzatrici devono necessariamente essere omologate per la vendita a peso (strumenti legali), in conformità a normative metriche e standard della Grande Distribuzione (es. audit GDO, standard BRC e IFS per alimenti) . I checkweigher possono anch’essi essere omologati (se usati per controllo metrologico legale dei preconfezionati) oppure utilizzati a solo scopo interno di controllo processo. In sintesi, l’azienda dovrà scegliere tra una selezionatrice ponderale “pura” o una peso-prezzatrice in base al proprio tipo di produzione: se sta confezionando prodotti a peso fisso dichiarato oppure prodotti a peso variabile destinati alla vendita con etichetta peso/prezzo.

 

 

Caratteristica Checkweigher
(Selezionatrice ponderale)
Peso-prezzatrice
(Etichettatrice peso/prezzo)
Funzione principale Controllo del peso in linea al 100% e scarto automatico dei prodotti fuori tolleranza. Pesatura in linea di prodotti a peso variabile e etichettatura automatica con indicazione di peso (e prezzo).
Output Segnalazione e rimozione dei pezzi non conformi; dati statistici sul peso di produzione. Etichetta applicata su ogni prodotto con peso, prezzo, lotto e altri dati; scarto eventuale solo di pezzi fuori range anomalo.
Applicazione tipica Prodotti preconfezionati a peso nominale fisso (es. confezioni da 500 g) – esclude under/overfill per conformità legale e qualità. Prodotti alimentari venduti a peso (es. carne, formaggi, ortofrutta) – calcolo prezzo in base al peso effettivo di ogni pezzo.
Beneficio chiave Garantisce contenuto corretto di ogni confezione, evita sanzioni e tutela il consumatore e l’azienda da non conformità di peso. Automatizza il processo di pesatura e prezzo, riduce errori ed evita attività manuali di etichettatura, assicurando trasparenza al consumatore.
Normative rilevanti Direttiva MID 2014/32/UE, OIML R51 (strumenti automatici controllo peso preconfezionati), Legge sui preimballaggi (es. Dir. 76/211/CEE), requisiti HACCP/FDA (alimentare e pharma). Direttiva MID, normative metriche per vendita a peso, obblighi etichettatura alimenti (peso netto), standard GDO (BRC, IFS), tracciabilità lotti (es. richiesto da HACCP).

 

 

Applicazioni industriali nei vari settori

Grazie alla loro versatilità, i sistemi di pesatura e controllo peso automatico trovano impiego in quasi tutti i settori industriali. Di seguito alcune delle principali applicazioni suddivise per settore:

  • Industria alimentare: è probabilmente il settore con la maggiore diffusione di checkweigher e peso-prezzatrici. Nelle linee di confezionamento alimentare, le selezionatrici ponderali controllano il peso di prodotti confezionati (snack, surgelati, bevande, conserve, latticini, etc.) scartando quelli fuori tolleranza per garantire che ogni confezione rispetti il peso indicato sull’etichetta. Ciò è essenziale sia per conformità normativa (es. legge sui preimballaggi e standard di peso netto) sia per evitare perdite economiche dovute a sovrariempimenti. Contestualmente, le peso-prezzatrici alimentari vengono impiegate per prodotti freschi a peso variabile: ad esempio in salumifici per etichettare vaschette di affettati con peso e prezzo, nei caseifici per formaggi a taglio, nei laboratori di pescheria o carne per confezionare porzioni con etichetta peso/prezzo, e nel settore ortofrutta dove aziende agricole e centri di imballaggio frutta investono in sistemi automatici per pesare ed etichettare i prodotti. Case study: Numerose aziende ortofrutticole italiane hanno adottato peso-prezzatrici, riscontrando un ROI elevato: il controllo del 100% dei prodotti elimina i rischi legali di sottopeso e assicura la conformità agli standard dei supermercati, oltre a ridurre gli errori umani e i costi di manodopera nell’etichettatura.
  • Industria farmaceutica: nelle aziende pharma vige la necessità assoluta di precisione e conformità alle normative GMP e FDA. I checkweigher farmaceutici sono inseriti dopo le riempitrici di blister, flaconi o astucci per garantire che ogni confezione abbia il corretto numero di compresse o il giusto volume di liquido. Un esempio tipico è il controllo peso dei flaconi di sciroppo per assicurarsi che la quantità di farmaco sia corretta, o la pesatura di scatole di blister per rilevare l’eventuale mancanza di qualche pillola. Ogni anomalia fa scattare l’espulsione automatica del prodotto non conforme, prevenendo che articoli difettosi raggiungano il mercato. I checkweigher in questo settore spesso operano in sinergia con sistemi di tracciabilità e serializzazione: ad esempio, sulla stessa linea si abbina marcatura del codice univoco e controllo peso, in modo da registrare nel database che ogni singola confezione serializzata ha superato il controllo peso. L’importanza di questi sistemi in ambito farmaceutico è cresciuta con le normative sulla tracciabilità (es. DSCSA negli USA) e l’attenzione alla supply chain: assicurare accuratezza e completezza di ogni confezione è fondamentale per la sicurezza del paziente e per evitare costosi richiami.
  • Industria logistica e e-commerce: nei centri logistici e di distribuzione, soprattutto con l’ascesa dell’e-commerce, la pesatura automatica dei colli è integrata nei nastri trasportatori per vari scopi. Un’applicazione comune è il controllo peso dei pacchi per verificare la corrispondenza con il peso dichiarato (ad esempio per calcolo tariffa di spedizione o controllo che il contenuto sia corretto). Sistemi di pesatura dinamica sono installati su linee di smistamento dei corrieri per pesare ad alta velocità decine di migliaia di pacchi al giorno, spesso in combinazione con lettori di codici a barre e scanner volumetrici. In ambito logistico interno, le aziende usano checkweigher per controllare il peso di sacchi, scatole o pallet durante la movimentazione: ad esempio verificare che un pallet abbia tutte le scatole previste (peso corretto = nessuna scatola mancante), o che un kit assemblato contenga tutti i componenti (peso target noto). Questi sistemi migliorano il controllo dei processi e riducono errori nelle spedizioni.
  • Industria chimica e materie prime: nel settore chimico, plastico, gomma e altri materiali, il controllo peso automatico viene utilizzato per sacchi, fusti o contenitori di prodotto. Ad esempio, un impianto di confezionamento di fertilizzanti in sacchi da 25 kg può impiegare una selezionatrice ponderale per scartare i sacchi sotto peso (assicurando che i clienti ricevano la quantità pagata) e parallelamente per individuare sacchi sovrappeso (indicando un eccesso di prodotto e quindi uno spreco da correggere nel dosatore a monte). Nelle linee di riempimento di vernici, colle o solventi in barattoli e taniche, un checkweigher verifica automaticamente ogni pezzo prima della chiusura e etichettatura. Questi sistemi devono spesso essere robusti e adattabili a prodotti difficili: ad esempio resistere a polveri o agenti corrosivi, gestire contenitori molto caldi riempiti di bitume o altri materiali. L’uso di checkweigher in ambienti chimici garantisce uniformità del prodotto e permette la raccolta di dati statistici per il controllo di processo (es.: monitorare la densità di un liquido tramite peso). Inoltre, per prodotti venduti a peso, assicura il rispetto delle normative di confezionamento.
  • Industria del packaging e altre applicazioni: i costruttori di linee di confezionamento integrano sempre più spesso moduli di controllo peso nelle loro macchine. Che si tratti di confezionatrici per alimenti, impianti di imbottigliamento di bevande, linee di produzione di cosmetici o dispositivi medicali, un modulo checkweigher garantisce che il prodotto esca dalla linea conforme alle specifiche. Ad esempio, su una linea di imbottigliamento di shampoo, un controllo peso in linea verifica la presenza di ogni flacone (peso corretto = flacone pieno; peso troppo leggero = flacone mancante o non riempito, da scartare). Nel settore del packaging flessibile, si usano selezionatrici ponderali per controllare bustine, doypack o flow-pack appena confezionati. Persino nell’industria automobilistica o metalmeccanica troviamo applicazioni: ad esempio pesatura automatica di kit di componenti (se un kit di viti è sotto il peso previsto, significa che manca una vite, e il kit viene scartato). In ambito farmaceutico/cosmetico, oltre al controllo peso dei prodotti finiti, si usano micro-bilance automatiche per verificare dosaggi di polveri o riempimento di fiale. Insomma, ovunque sia critico assicurare un contenuto corretto o un conteggio indiretto via peso, la pesatura automatica trova applicazione.

 

Vantaggi dei sistemi di controllo peso automatico per le aziende

Implementare checkweigher industriali e sistemi di pesatura automatica in linea offre numerosi vantaggi alle aziende, che vanno ben oltre il semplice “peso giusto” del prodotto. Di seguito riepiloghiamo i benefici chiave:

  • Controllo qualità al 100% e soddisfazione del cliente: Pesare automaticamente il 100% dei prodotti garantisce che ogni articolo spedito rispetti gli standard di qualità e peso dichiarati. Solo i prodotti conformi proseguono, mentre quelli fuori standard vengono intercettati prima di arrivare al cliente. Ciò si traduce in maggiore soddisfazione del cliente finale (che riceve esattamente ciò che paga) e tutela della reputazione del marchio. Ad esempio, nel settore alimentare un controllo peso automatico evita che un consumatore trovi una confezione “sottopeso” rispetto a quanto indicato.
  • Conformità normativa e audit semplificati: Molte industrie sono soggette a normative stringenti sul controllo del peso. In ambito UE la direttiva MID (Measuring Instruments Directive) richiede che gli strumenti automatici di pesatura per preimballaggi siano approvati e tarati secondo specifiche metriche. Un sistema di pesatura automatica omologato MID consente di rispettare tali obblighi. Inoltre, standard come HACCP (nell’alimentare) o GMP (nel farmaceutico) prevedono il controllo sistematico dei lotti produttivi: un checkweigher documenta il peso di ogni unità e rende disponibili report per ispezioni e audit. Anche gli standard di qualità internazionali e delle grandi catene distributive (BRC, IFS, FDA nel caso USA, ecc.) vengono soddisfatti più facilmente: ad esempio, l’uso di peso-prezzatrici automatiche aiuta a essere conformi agli audit della GDO e alle norme di sicurezza alimentare BRC/IFS. In sintesi, questi sistemi danno garanzie documentabili di controllo del processo, riducendo il rischio di sanzioni e non conformità legali.
  • Riduzione degli sprechi e risparmio di prodotto (minimizzazione del “giveaway”): Un beneficio economico tangibile è la riduzione degli sprechi dovuti a sovrariempimento. Senza controllo in linea, i produttori spesso “abbondano” leggermente nelle dosi per assicurarsi di non stare sotto il peso dichiarato, regalando però prodotto in eccesso al cliente. Con un checkweigher dotato magari di feedback automatico alla riempitrice, si può ridurre al minimo questo sovrariempimento medio (chiamato giveaway). Mantenere ogni confezione il più vicino possibile al target significa risparmiare materia prima. Allo stesso tempo, vengono eliminati gli sprechi legati a lotti fuori specifica: sapendo in tempo reale se un prodotto è sotto peso, si evita di dover scartare un intero lotto più tardi. Uno studio ha mostrato che automatizzando il controllo peso una ditta ha ridotto le rilavorazioni di confezioni dal 20% a meno del 2%, con un enorme risparmio di materiale e manodopera.
  • Aumento dell’efficienza produttiva e dell’OEE: L’automazione del controllo peso migliora l’Overall Equipment Effectiveness (OEE) della linea produttiva. In primo luogo elimina i fermi per controlli manuali a campione, perché tutto avviene in continuo. Inoltre consente di individuare e correggere velocemente problemi nel processo di riempimento o confezionamento a monte: ad esempio, se una riempitrice comincia a dosare meno del dovuto, il checkweigher può attivare un allarme dopo pochi pezzi fuori tolleranza, permettendo un intervento immediato dell’operatore o un aggiustamento automatico, anziché scoprire il problema magari dopo aver prodotto migliaia di pezzi difettosi. Macchine moderne offrono anche funzionalità come autotaratura e sistemi di autoapprendimento del peso che riducono i tempi di avvio produzione e cambio formato. Tutto ciò si traduce in linee più veloci e meno scarti, quindi maggiore produttività. In sintesi, più pezzi buoni prodotti in meno tempo.
  • Riduzione dei costi di manodopera ed errori umani: Affidare la verifica del peso a sistemi automatici significa poter liberare operatori umani da compiti ripetitivi e a basso valore aggiunto (pesature manuali, etichettatura manuale). Questo non solo riduce il costo del lavoro, ma elimina anche gli errori umani inevitabili nelle operazioni manuali (letture di peso sbagliate, etichette attaccate sul prodotto sbagliato, ecc.). Un sistema automatico lavora in modo costante, senza distrazioni o cali di attenzione, garantendo uniformità. Gli operatori possono così essere impiegati in attività di supervisione o in fasi del processo più complesse. L’investimento in queste tecnologie spesso ha ritorni rapidi proprio in virtù del risparmio combinato di materiale (meno sprechi) e di lavoro umano. Come riportato in un caso di studio, un checkweigher si è ripagato in poche settimane di utilizzo grazie ai risparmi conseguiti.
  • Tracciabilità dei dati e integrazione Industry 4.0: I moderni sistemi di pesatura automatica offrono avanzate capacità di reportistica e analisi statistica. Ogni peso rilevato può essere registrato assieme all’ora, al lotto di produzione, magari al codice prodotto, creando uno storico completo della produzione. Questi dati sono preziosi per il quality assurance e per il process improvement: l’analisi delle pesate nel tempo può evidenziare derive di processo, problemi di riempimento, tendenze stagionali, ecc. Inoltre, integrando il software del checkweigher con la rete aziendale, è possibile monitorare in tempo reale la produzione da remoto, inviare automaticamente report di batch ai responsabili Qualità e inviare allarmi o notifiche via MES/ERP. Tali funzionalità permettono anche di soddisfare i requisiti di Industria 4.0, potendo connettere la macchina al sistema fabbrica e ottenere benefici fiscali dove previsti. In pratica, la selezionatrice ponderale può diventare un nodo intelligente della linea, contribuendo alla trasformazione digitale dell’impianto. Dal punto di vista della tracciabilità di filiera, sapere che ogni singola confezione ha un dato di peso registrato e associato al suo codice significa poter risalire a eventuali problemi con grande precisione (es.: “tutte le confezioni del lotto X prodotte dalle 10:00 alle 10:05 erano sotto peso perché…”). Ciò migliora la capacità di reazione in caso di non conformità e riduce l’ambito di eventuali richiami di prodotto.

In definitiva, i sistemi di pesatura automatica non solo aiutano a evitare problemi, ma ottimizzano il processo produttivo rendendolo più snello, controllato e profittevole. Per molte aziende l’adozione di checkweigher o peso-prezzatrici si traduce rapidamente in un vantaggio competitivo, grazie alla combinazione di qualità superiore e costi operativi ridotti.

 

 

Integrazione nelle linee automatizzate, installazione e calibrazione

Integrare correttamente un checkweigher o una peso-prezzatrice in una linea di produzione automatizzata richiede attenzione a diversi aspetti progettuali e operativi. Ecco alcuni punti chiave per una installazione ottimale e un funzionamento accurato:

  • Posizione nella linea: Tipicamente il sistema di controllo peso viene posizionato dopo la fase di riempimento o confezionamento e prima della fase di chiusura definitiva/imballaggio finale. In una linea di confezionamento alimentare, ad esempio, il checkweigher si trova dopo la termosaldatura della confezione ma prima che questa venga inserita in scatole o cartoni multipack. Ciò consente di scartare i pezzi non conformi prima di investire ulteriori risorse (etichette, confezioni multiple) e di evitare che prodotti difettosi contaminino lotti interi. Nel caso delle peso-prezzatrici, la macchina spesso coincide con la stazione finale di etichettatura: è l’ultimo passaggio prima che il prodotto finito esca dalla linea, confezionato e pronto per la vendita. È importante prevedere un tratto di nastro libero dopo il checkweigher per separare fisicamente i prodotti scartati (tramite un bin, scivolo o deviandoli su un nastro laterale).
  • Integrazione meccanica e sincronizzazione: È fondamentale che il checkweigher sia integrato meccanicamente con gli altri trasportatori della linea in modo da garantire un flusso regolare. Bisogna curare l’allineamento e il livellamento del telaio, la tensione uniforme dei nastri e l’assenza di vibrazioni trasmesse da altre macchine (ad es. da una confezionatrice vicina). Spesso i costruttori forniscono kit di montaggio anti-vibrazioni o suggeriscono di installare la bilancia su un tratto di nastro indipendente fissato saldamente a terra, scollegato dai telai delle riempitrici a monte. Anche sensori fotoelettrici di ingresso e uscita devono essere tarati al giusto punto per “dire” al software quando un prodotto sta interamente sulla bilancia. La sincronizzazione della velocità del nastro di pesatura con i nastri a monte e a valle è altrettanto cruciale: differenze di velocità creano spaziatura tra i prodotti e garantiscono che un solo oggetto per volta sia sulla cella di carico. Durante installazione, si esegue tipicamente un test con prodotti campione per verificare che il passaggio tra i nastri (soprattutto l’ingresso sul nastro di pesatura) sia fluido – a tal proposito, molte bilance a nastro adottano un design a “bordo a coltello” (nastro sottilissimo all’estremità) per minimizzare l’impatto e la vibrazione quando l’oggetto vi transita. Per prodotti molto leggeri o instabili, possono essere aggiunte guide laterali o sistemi a doppio nastro superiore/inferiore che stabilizzano il prodotto durante la pesatura.
  • Ambiente e condizioni operative: Le prestazioni di una selezionatrice ponderale possono essere influenzate dall’ambiente di installazione. È importante collocare la macchina su un pavimento stabile (privo di flessioni o risonanze) e lontano da fonti di disturbo come flussi d’aria forti (ventilatori, aperture esterne) o vibrazioni di motori pesanti. Se l’ambiente è soggetto a temperature variabili, occorre tenerne conto in fase di taratura (le celle di carico moderne sono in genere compensate in temperatura, ma variazioni estreme possono richiedere ricalibrazioni). In ambienti con presenza di polveri (es. industrie molitorie, cementifici) o umidità elevata/lavaggi frequenti (es. settore delle carni, dove si lava le attrezzature ogni giorno), è fondamentale scegliere modelli con grado di protezione IP adeguato (IP65 o superiore) e struttura in acciaio inox anticorrosione, nonché prevedere coperture o sistemi di aspirazione per evitare accumulo di sporco sui nastri e sulla cella. Alcuni checkweigher specifici sono progettati per ambienti freddi (es. celle frigorifere) o per camere bianche sterili (pharma): assicurarsi che la soluzione scelta sia compatibile con le condizioni d’uso previste.
  • Calibrazione e verifiche metrologiche: All’atto dell’installazione, e poi periodicamente, il sistema va calibrato usando pesi campione certificati. Il processo di taratura iniziale consiste nel far pesare alla macchina dei riferimenti noti (pesi o prodotti di peso noto) e regolare il software affinché le letture corrispondano. Se il sistema è omologato per uso legale, la taratura deve essere eseguita secondo i protocolli previsti dalla normativa e applicando i sigilli metrici previsti (in modo che non possa essere alterata senza rompere gli stessi sigilli, garantendo l’integrità metrologica). Durante l’esercizio, si raccomanda di effettuare test di accuratezza a intervalli regolari: ad esempio introducendo periodicamente un oggetto campione sul nastro per verificare che venga pesato correttamente (molte macchine hanno funzioni di autotest). Inoltre, i checkweigher metrologicamente omologati dovranno essere sottoposti a verificazione periodica. L’operatore deve conoscere e rispettare questi requisiti, e mantenere registri di taratura e conservare il libretto metrologico (spesso richiesti in caso di audit ISO, BRC o simili).
  • Sicurezza e aspetti elettrici: Essendo macchine industriali, i checkweigher vanno integrati rispettando anche i requisiti di sicurezza macchine (Direttiva Macchine CE). Devono essere presenti ripari ove necessari (ad es. coperture sui punti di scarto se c’è rischio di proiezione di oggetti), pulsanti di emergenza a portata di mano e interfacce uomo-macchina che non distraggano l’operatore dalla linea. Dal punto di vista elettrico, assicurarsi di fornire alimentazione stabile e filtrata: variazioni di tensione possono influire sull’elettronica di pesatura sensibile. In molti casi si adotta un gruppo di continuità (UPS) per evitare spegnimenti improvvisi (che farebbero perdere i dati) e per proteggere da sovratensioni. È inoltre importante collegare correttamente a terra il sistema per evitare disturbi elettrici e garantire la sicurezza.
  • Integrazione software e di rete: Per sfruttare appieno i vantaggi, il sistema di pesatura automatica andrà collegato al resto della linea anche a livello di comunicazione. La maggior parte dei checkweigher moderni offre interfacce PLC (tramite I/O digitali o bus di campo come ProfiNet, Ethernet/IP, Modbus, ecc.) per scambiare segnali con altre macchine – ad esempio inviando un segnale a monte per bloccare l’insacco se troppi pezzi consecutivi sono fuori peso, o ricevendo da monte il segnale di inizio lotto per azzerare le statistiche. Inoltre, l’integrazione con sistemi informativi permette di centralizzare i dati. Nell’era di Industry 4.0, disporre di checkweigher connessi che inviano dati a dashboard centralizzate aiuta i responsabili di produzione a tenere sotto controllo l’efficienza e intervenire rapidamente. Assicurarsi dunque che la macchina scelta abbia la connettività adatta (porte Ethernet, protocollo OPC-UA, ecc.) e che il reparto IT/automazione configuri correttamente la raccolta dati.

In conclusione, una corretta integrazione passa per una visione olistica: considerare meccanica, elettrica e informatica insieme. Coinvolgere sin da subito sia gli ingegneri di produzione sia gli esperti di metrologia e i manutentori nella progettazione dell’installazione garantisce un risultato affidabile. Una volta installato, il sistema di pesatura automatica diventa parte integrante della linea e, con la dovuta manutenzione e calibrazione, funzionerà in modo automatico e preciso con interventi umani minimi.

 

 

Come scegliere il giusto sistema di pesatura automatica

Sul mercato esiste un’ampia gamma di checkweigher e peso-prezzatrici industriali, con caratteristiche e costi diversi. Come decidere quale sistema è più adatto alle proprie esigenze produttive? Ecco alcuni criteri tecnici da considerare attentamente prima dell’acquisto:

  • Tipologia di controllo richiesto: Definire innanzitutto l’obiettivo primario. Serve solo un controllo peso con scarto? Oppure occorre anche etichettare il prodotto con peso/prezzo? In base al tipo di applicazione, si potrà scegliere una selezionatrice ponderale pura (solo pesatura dinamica) oppure soluzioni integrate. Ad esempio, per prodotti a peso fisso basterà un checkweigher standard; per prodotti da vendere a peso servirà una peso-prezzatrice; se occorre anche rilevare contaminanti metallici si può valutare un sistema combinato peso + metal detector; se bisogna controllare livello di riempimento di liquidi potrebbe essere utile una combinazione con raggi X. Altro fattore: come gestire i prodotti non conformi? Considerare il tipo di sistema di espulsione adatto (pusher laterale, air jet, deviazione del nastro, stop & divert, ecc.) in base alla natura del prodotto (fragile, liquido, pesante, leggero).
  • Caratteristiche dei prodotti da pesare: Analizzare la gamma di prodotti che il sistema dovrà gestire. Dimensioni, forma, peso minimo e massimo, tipo di confezione (busta flessibile, vasetto rigido, bottiglia, sfuso, ecc.) incideranno sulla scelta. Prodotti molto leggeri o piccoli richiederanno celle di carico con divisioni fini e nastri specifici (ad esempio con rullini ravvicinati o piatti continui per evitare che piccoli oggetti cadano). Prodotti instabili o di forma irregolare (es. bottiglie alte, prodotti rotondi) potrebbero necessitare di guide o sistemi a doppio nastro per tenerli fermi. Prodotti liquidi o viscosi in contenitore comportano oscillazioni di peso durante il trasporto (il liquido si muove): in questi casi la macchina deve avere accorgimenti di filtro o tempo di stabilizzazione maggiore. Se si hanno prodotti di dimensioni molto varie, valutare modelli modulabili o con piatti di pesata intercambiabili. È consigliabile fare un elenco dei prodotti con relative specifiche e sottoporlo ai fornitori, per assicurarsi che il sistema proposto li gestisca tutti adeguatamente.
  • Prestazioni richieste (velocità, precisione): Determinare la velocità di linea in pezzi al minuto e l’accuratezza di peso necessaria. Un impianto ad altissima velocità (es. 400 ppm) restringe la rosa ai modelli top di gamma, spesso con più celle o soluzioni multi-corsia. Se la velocità è moderata, si può optare per soluzioni standard più economiche. L’accuratezza dipende dal prodotto: per confezioni da 1 kg con tolleranza ±5 g serve una bilancia con divisione almeno 1 g; per dosi farmaceutiche da 50 mg serviranno strumenti molto più precisi. Attenzione anche alla classe metrologica se serve l’omologazione: ad esempio per preconfezionati in UE, la macchina deve rispettare la classe X(…) di OIML R51 in base al peso medio del prodotto. Confrontare le specifiche tecniche di diversi modelli: range di peso, risoluzione, ripetibilità, ppm max, lunghezza massima del prodotto (il prodotto deve stare completamente sul piatto durante la pesata). Non dimenticare di considerare la percentuale di carico: se si pesa sia 100 g che 5 kg sulla stessa bilancia, potrebbe essere difficile mantenere alta precisione su tutto il range – forse conviene due sistemi separati per gamme diverse.
  • Ambiente produttivo e standard igienici: Come visto, l’ambiente influisce. Valutare se serve un design washdown (lavabile) per ambienti alimentari umidi o secchi. Ad esempio, in un caseificio con lavaggi CIP, il checkweigher deve essere IP69K e privo di fessure che trattengono residui (design sanitario a sgancio rapido dei nastri per pulizia). In un panificio polveroso, meglio un modello con protezioni per la cella e facile da aspirare. Temperatura ambiente: se il processo avviene in cella frigo a 4°C, scegliere apparecchiature garantite per funzionare al freddo. Inoltre, considerare ingombri e layout: c’è spazio a sufficienza per inserire la sezione di controllo peso? Serve un modello compatto o modulare? Molte aziende offrono configurazioni personalizzate (nastri più lunghi o più corti) per adattarsi allo spazio disponibile. Non tralasciare i requisiti elettrici e pneumatici: la linea ha l’aria compressa per gli espulsori? L’alimentazione disponibile corrisponde (es. 230V monofase o 400V trifase) ai requisiti della macchina? Questi dettagli vanno chiariti in fase di scelta.
  • Interfaccia e integrazione software: Una buona interfaccia utente facilita le operazioni quotidiane. Pannelli touch screen a colori, menu multilingua (italiano incluso) e gestione ricette sono ormai standard – assicurarsi che la navigazione sia intuitiva per gli operatori. Funzionalità come richiamo rapido di prodotti (ricette memorizzate), statistiche visualizzabili graficamente, esportazione dati via USB o rete, sono molto utili. Se la fabbrica adotta già un sistema di raccolta dati o controllo centrale, verificare la compatibilità di comunicazione: ad esempio supporto a Industry 4.0 (protocolli aperti, interconnessione). Un altro aspetto: la gestione utenti e sicurezza – macchine avanzate consentono login differenti (operatore, supervisore, tecnico) per impedire modifiche non autorizzate ai parametri critici. Se questo è importante per la vostra qualità, scegliete un modello con livelli di accesso protetti da password o badge.

Tenendo conto di questi criteri e discutendo apertamente col fornitore delle vostre esigenze specifiche, sarete in grado di scegliere il sistema di pesatura automatica ottimale. Ogni linea produttiva ha le sue particolarità: investire tempo nella fase di selezione significa assicurarsi una soluzione che si integrerà perfettamente e durerà nel tempo, portando valore aggiunto al vostro processo.

I sistemi di pesatura automatica – siano essi checkweigher per il controllo peso in linea o peso-prezzatrici per la pesatura ed etichettatura – rappresentano oggi componenti fondamentali nelle linee produttive industriali. La loro adozione consente di raggiungere standard elevatissimi di qualità e conformità, riducendo al contempo gli sprechi e ottimizzando i costi operativi.

Abbiamo visto come in diversi settori queste tecnologie abbiano migliorato l’efficienza, garantito il rispetto delle normative (MID, HACCP, FDA ecc.) e generato ritorni economici concreti. Grazie a un’integrazione ben pianificata e a una corretta calibrazione, un sistema di controllo peso automatico può funzionare in modo affidabile e quasi invisibile, intervenendo solo quando serve (scartando o etichettando) ma per il resto contribuendo silenziosamente al flusso produttivo continuo.

 

 

 

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