Prodotti preconfezionati e Legge 690/78: obblighi, controlli e rischi per le aziende
La Legge 690 del 1978, che recepisce la Direttiva 76/211/CEE, disciplina la produzione e il controllo dei prodotti preconfezionati in quantità predeterminata, tutelando sia il consumatore sia il distributore.
Rispettare questa normativa è essenziale per tutte le aziende che confezionano prodotti destinati alla vendita, in particolare nel settore alimentare e nella GDO.
Cosa si intende per prodotto preconfezionato
Un prodotto è preconfezionato quando:
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è contenuto in un imballaggio chiuso in assenza del consumatore,
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la quantità contenuta è prestabilita e non modificabile senza aprire la confezione.
Attenzione: non va confuso con il prodotto prepesato, che ha peso variabile.
Obiettivi della normativa
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Garantire la tutela del consumatore nelle vendite senza controllo diretto.
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Consentire la libera circolazione dei prodotti in UE (tramite il simbolo ℮).
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Rafforzare i controlli sulla qualità e la trasparenza dei processi produttivi.
Definizioni fondamentali
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Quantità nominale (Qn): valore indicato in grammi, kg, ml o litri sull’etichetta.
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Contenuto effettivo: quantità realmente presente nel preconfezionato.
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Contenuto minimo tollerato: Qn meno l’errore massimo ammesso.
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Difettoso: confezione con contenuto inferiore al minimo tollerato.
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Non commerciabile: confezione con errore superiore al doppio del massimo ammesso.
Errori tollerabili in difetto
5–50 g/ml: 9%
50–100 g/ml: 4,5 g/ml
100–200 g/ml: 4,5%
200–300 g/ml: 9 g/ml
300–500 g/ml: 3%
500–1000 g/ml: 15 g/ml
1000–10.000 g/ml: 1,5%
10.000–15.000 g/ml: 150 g/ml
Oltre 15.000 g/ml: 1%
Le 3 regole fondamentali (Legge 690/78)
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La media dei contenuti effettivi non deve essere inferiore alla quantità nominale.
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Un numero limitato di confezioni può presentare un errore pari o inferiore alla soglia T1 (difettosi).
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Nessuna confezione può superare due volte l’errore massimo tollerabile (T2).
Controlli: 100% o a campione
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Il controllo può avvenire con bilance manuali omologate (100% delle confezioni) oppure con controllo statistico a campione.
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Il controllo a campione è legale, ma meno sicuro e può comportare la presenza di difettosi.
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Il controllo al 100% con selezionatrici ponderali automatiche è più costoso inizialmente, ma garantisce sicurezza e riduzione degli scarti.
Accettazione dei lotti – Piano di campionamento doppio (esempi)
Lotto da 100 a 500 pezzi:
1° campione 30 pezzi → accetta se ≤ 1 difettoso, rifiuta se ≥ 4
2° campione 30 pezzi → accetta se ≤ 4 difettosi, rifiuta se ≥ 5
Lotto da 501 a 3200 pezzi:
1° campione 50 pezzi → accetta se ≤ 2 difettosi, rifiuta se ≥ 5
2° campione 50 pezzi → accetta se ≤ 6 difettosi, rifiuta se ≥ 7
Precisione richiesta per le bilance (divisioni minime consigliate)
0,1 g → Qn ≥ 5 g
0,2 g → Qn ≥ 10 g
0,5 g → Qn ≥ 25 g
1 g → Qn ≥ 110 g
2 g → Qn ≥ 330 g
5 g → Qn ≥ 1670 g
10 g → Qn ≥ 3330 g
20 g → Qn ≥ 6670 g
Perché il controllo automatico è vantaggioso
Esempio: se si regala anche solo 1 g in eccesso su 10.000 confezioni al giorno, in un anno (250 giorni lavorativi) si regalano 2.500 kg di prodotto. Se il costo della materia prima è 10 €/kg, la perdita annua è di 25.000 €.
Il simbolo ℮: è obbligatorio?
No, non è obbligatorio. Ma se presente sull’etichetta, obbliga al rispetto delle normative CE sui preconfezionati.
È utile per la distribuzione europea e per aumentare la credibilità del produttore.
Rischi in caso di non conformità
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Denuncia per frode in commercio da parte del consumatore.
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Rifiuto dell’intera partita da parte del distributore.
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Sanzioni da parte della Camera di Commercio.
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Revoca dei contratti o delle forniture nella GDO.
Documentazione obbligatoria
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Report dei controlli (manuali o automatici).
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Archiviazione lotti e risultati statistici.
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Verifiche periodiche degli strumenti (DM 93/2017).
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Dimostrazione della conformità alle autorità.
Rispettare la Legge 690/78 e i relativi regolamenti è fondamentale per operare nel mercato dei preconfezionati.
Dotarsi di strumenti legali, bilance omologate e sistemi di controllo statistico o automatico significa ridurre i rischi, contenere i costi, tutelare la reputazione del marchio e garantire la soddisfazione dei clienti.
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