I transpallet ATEX sono dispositivi di movimentazione certificati per operare in atmosfere potenzialmente esplosive. Trovano impiego in chimico, petrolchimico, farmaceutico, alimentare e logistica di solventi o polveri combustibili. La conformità ATEX non riguarda solo il prodotto, ma l’intero sistema: valutazione del rischio, classificazione delle zone, procedure operative e manutentive integrate.
Quadro normativo ATEX
- Direttiva 2014/34/UE (ATEX Prodotti): requisiti essenziali di sicurezza per apparecchi e sistemi destinati ad atmosfere esplosive. Il transpallet deve essere progettato, costruito e certificato secondo questa direttiva.
- Direttiva 1999/92/CE (ATEX Utilizzatori): obbliga il datore di lavoro a valutare il rischio, classificare le aree e adottare misure tecniche e organizzative.
- Norme armonizzate tipiche:
- EN IEC 60079-x per apparecchiature elettriche in ATEX
- EN 80079-36/37 per apparecchiature non elettriche
- EN ISO 13849-1 e EN 60204-1 per sicurezza funzionale e impianti elettrici delle macchine
Il transpallet ATEX deve essere accompagnato da: dichiarazione UE di conformità, marcatura completa e manuale con eventuali condizioni speciali “X”.
Zone, gruppi e marcatura
- Atmosfere: Gas (G) e Polveri (D) richiedono protezioni diverse.
- Zone gas: 0, 1, 2. Zone polveri: 20, 21, 22. Numero più basso = requisiti più severi.
- Categorie tipiche:
- II 2G Ex … per gas Zona 1
- II 3G Ex … per gas Zona 2
- II 2D Ex … per polveri Zona 21
- II 3D Ex … per polveri Zona 22
La marcatura deve includere: gruppo, categoria, tipo di protezione (es. Ex db, Ex eb, Ex tb), temperatura superficiale massima o classe T, condizioni ambientali ammesse.
Requisiti costruttivi dei transpallet ATEX
- Prevenzione sorgenti di innesco
- Elettriche: componenti certificati Ex, limitazione correnti e archi, involucri idonei, batterie antideflagranti o Ex i ove applicabile.
- Meccaniche: controllo attriti, urti e surriscaldamenti. Materiali e trattamenti anti-scintilla e anti-cariche elettrostatiche.
- Gestione temperature: T-surface compatibile con classe T e con polveri depositate.
- Messa a terra ed equipotenzialità: collegamenti tra forche, telaio, ruote e pavimentazione per dissipare cariche.
- Protezioni addizionali: schermature parti mobili, IP adeguato, sigillature su componenti elettrici, freni a prova di scintilla.
- Documentazione tecnica: fascicolo, analisi rischi Ex, prove, istruzioni “X” quando presenti.
Tipologie di transpallet ATEX
- Manuali ATEX
- Senza motore. Rischi principali: cariche elettrostatiche, urti meccanici, attrito ruote-pavimento.
- Soluzione tipica per Zone 2/22 o movimentazioni limitate.
- Elettrici ATEX (semi o completi)
- Trazione e/o sollevamento motorizzati con componentistica Ex. Batterie sigillate. Ricarica idonea alla zona.
- Idonei a cicli intensivi. Maggiore complessità certificativa.
- Inox ATEX
- Resistenza a corrosione e lavaggi. Diffusi in food e pharma, spesso per Zone 21/22 polveri.
- Custom
- Forche speciali, pesatura Ex integrata, ruote antistatiche, rivestimenti chimico-resistenti.
Selezione del transpallet ATEX: criteri chiave
- Classificazione area: conferma scritta di zone, atmosfera (gas/polveri), temperatura di autoaccensione, spessori polveri depositate.
- Marcatura e categoria: allinea categoria all’uso. Verifica classe T e T-surface massima.
- Profilo operativo: carichi, cicli orari, pendenze, autonomia. Per intensivo e spazi ampi, valuta elettrici ATEX.
- Materiali e ruote: inox in ambienti corrosivi. Ruote antistatiche e pavimentazioni compatibili.
- Manutenzione e assistenza: service autorizzato ATEX, ricambi certificati, procedure di intervento Ex.
- Integrazione HSE: piano di messa in servizio, formazione, ricarica batterie in zone sicure, controlli periodici documentati.
Ricarica batterie e alimentazione in ATEX
- La ricarica in area classificata è generalmente vietata, salvo soluzioni Ex specifiche e rigorose valutazioni del rischio.
- Best practice:
- Ricaricare in area non classificata o in stazioni certificate e ventilate
- Caricabatterie con certificazione adeguata al sito
- Segnaletica, interlock, lockout-tagout
Manutenzione, ispezioni e conformità
- Piano di manutenzione preventiva: guarnizioni, serraggi, ruote antistatiche, collegamenti di terra, freni, catene, cilindri. Misura della resistenza di terra, verifica rivestimenti anti-scintilla.
- Ispezioni Ex: visive, ravvicinate, dettagliate in funzione della criticità e della frequenza d’uso. Registro ATEX con tracciabilità NC e azioni correttive.
- Modifiche e ricambi: mantenere la conformità Ex. Usare solo ricambi certificati o approvati dal costruttore.
- Formazione: operatori e manutentori addestrati su rischi di esplosione, limiti d’uso, segnaletica ATEX.
Sicurezza operativa e buone pratiche
- Prima dell’uso: controllo pre-shift. Verifica messa a terra, integrità marcature, assenza perdite o accumuli di polvere.
- Durante l’uso: evitare urti e strisciamenti, limitare velocità, rispettare limiti di carico e pendenze.
- Dopo l’uso: pulizia antistatica, parcheggio in area idonea, trasferimento in zona sicura per la ricarica se elettrico.
- Emergenze: procedure per sversamenti e allarmi gas/polveri, estintori idonei, DPI.
Casi d’uso tipici
- Chimico e solventi: elettrici ATEX cat. II 2G con Ex d/Ex e. Ricarica in area sicura.
- Farmaceutico: inox manuali o elettrici ATEX cat. II 2D per Zone 21. Focus su pulizia e sanificazione.
- Alimentare con zuccheri e farine: polveri combustibili, spesso Zone 22. Soluzioni II 3D, ruote antistatiche, controllo depositi.
Checklist rapida d’acquisto
- Area a gas o polveri? Quale zona e classe T?
- Marcatura ATEX corretta e completa sul macchinario?
- Materiali e ruote compatibili con ambiente e pavimento?
- Procedura di ricarica sicura definita?
- Piano di manutenzione e registro ispezioni Ex attivi?
- Operatori formati e DPI definiti?
Glossario
ATEX
Acronimo di ATmosphères EXplosibles. Indica l’insieme di direttive europee che regolano apparecchi e ambienti con rischio di esplosione.
Direttiva 2014/34/UE (ATEX Prodotti)
Norma che stabilisce i requisiti per la progettazione, costruzione e certificazione di apparecchi destinati a lavorare in atmosfere esplosive.
Direttiva 1999/92/CE (ATEX Utilizzatori)
Definisce gli obblighi dei datori di lavoro in materia di sicurezza nei luoghi dove possono formarsi atmosfere esplosive.
Zona ATEX
Classificazione del rischio in base alla frequenza di presenza dell’atmosfera esplosiva:
-
Gas → Zone 0, 1, 2
-
Polveri → Zone 20, 21, 22
Categoria di apparecchio
Indica il livello di protezione richiesto:
-
1G/1D per zone 0 o 20
-
2G/2D per zone 1 o 21
-
3G/3D per zone 2 o 22
Marcatura Ex
Etichettatura obbligatoria che specifica gruppo, categoria, tipo di protezione, classe di temperatura e altre informazioni sulla sicurezza del dispositivo.
Classe di temperatura (T)
Temperatura massima superficiale che il dispositivo può raggiungere senza innescare l’atmosfera esplosiva (es. T6 ≤ 85°C).
Gruppo di apparecchio
-
Gruppo I: miniere sotterranee.
-
Gruppo II: superfici industriali (chimico, farmaceutico, alimentare, ecc.).
Ex d / Ex e / Ex i / Ex tb
Sigle dei principali tipi di protezione:
-
Ex d: antideflagrante.
-
Ex e: sicurezza aumentata.
-
Ex i: sicurezza intrinseca.
-
Ex tb: protezione per polveri con custodia.
Messa a terra (equipotenzialità)
Collegamento conduttivo tra le parti metalliche per dissipare cariche elettrostatiche e prevenire inneschi.
Involucro IP
Grado di protezione contro ingresso di corpi solidi e liquidi (es. IP65 = totalmente protetto contro polvere e getti d’acqua).
Ricarica in area ATEX
Operazione soggetta a restrizioni; ammessa solo in presenza di sistemi Ex specifici e valutazione del rischio documentata.
Ispezione Ex
Controllo periodico del mantenimento della conformità ATEX (visiva, ravvicinata o dettagliata).
Manuale “X”
Documento che accompagna i prodotti con condizioni speciali di utilizzo (simbolo “X” nella marcatura).
Ruote antistatiche
Ruote realizzate con materiali conduttivi che evitano l’accumulo di cariche elettrostatiche.
Zona sicura (non classificata)
Area priva di rischio di esplosione dove è consentita la ricarica o la manutenzione standard dei dispositivi.
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